Dott. Mario Denardo
Era il 1973 quando ho iniziato a studiare, sperimentare e fare produrre compost per conto della ditta Italcampo di Bologna, in qualità di direttore tecnico. L’azienda produceva e vendeva fertilizzanti a base di compost denominati allora concimi organici, in tutta Italia a prezzi iperbolici, attraverso una possente rete commerciale.
Ero anche direttore del Centro Studi di Agrobiologia, attraverso il quale avevo contatti con il mondo intero soprattutto nei settori dell’agricoltura biologica e biodinamica, dell’ambiente e del compostaggio.
Tuttavia, lo sviluppo del compostaggio è stato in qualche modo anomalo, come già denunciavo nel libro che ho scritto, pubblicato dalla Fondation Patino di Ginevra in lingua francese “La Planete Dechet” e spagnola “El Planeta de los Deshechos”.
Sin d’allora sostenevo che si doveva fare una sorta di rivoluzione copernicana, perché il compostaggio ed in genere il riciclaggio dei rifiuti veniva attuato da aziende che nulla avevano a che fare con l’agricoltura o con l’industria, ma che realizzavano gli impianti attratti unicamente dai profitti che derivavano dal ricevimento dei rifiuti, mentre io ho sempre sostenuto che si deve partire dal prodotto che si deve ottenere, utilizzando quindi le conoscenze del modo nel quale si deve inserire il prodotto che col riciclaggio si ottiene.
Le attività di riciclaggio devono essere svolte con grande attenzione e conosenza, perché la natura provvida recicla ogni cosa per mantenere intatto il patrimonio che possiede, ma questo meccanismo è terribilmente dannoso se produciamo compost inquinato perché in tal modo ricicleremo inquinamento nel terreno, nelle piante, negli animali e nell’uomo che è al vertice della catena alimentare.
Sin d’allora ho progettato impianti per produrre prodotti di qualità ed inserirli in un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e della salute e degli equilibri naturali e per questo sono approdato ai microrganismi effettivi, che sposati con le mie conoscenze impiantistiche e con quelle dell’agricoltura possono portate a grandissimi vantaggi in una gestione perfettamente in linea con i processi che madre natura ha creato, semplificando anche le apparecchiature e la gestione degli impianti.
Le mie ricerche sulla Paulownia mi hanno poi indicato una strada importante per l’agricoltura, ma soprattutto per l’ambiente, per la salvaguardia del terreno e per uno sviluppo strategico del territorio.
Dr. Mario De Nardo
3 Progettazione di impianti per la produzione di fertilizzanti
organo-minerali
e organici innovativi e assistenza tecnico-commerciale
alla gestione.
4 Progettazione di impianti per la produzione di energia.
5 Progettazione di bonifica ambientale e di recupero di vecchie
discariche,
studi di impatto ambientale e di inserimento di strutture
industriali nel paesaggio.
6 Progettazione di scarichi controllati, di impianti di captazione e di utilizzazione biogas per la produzione di energia.
7 Assistenza al collaudo, avviamento e gestione di impianti di
lavorazione
di rifiuti solidi urbani, agricoli e industriali e
alla commercializzazione dei prodotti e dei materiali derivanti.
Campagne informative ed educative sulla raccolta-recupero dei rifiuti.
10 Progettazione di impianti di deodorizzazione mediante filtri biologici statici, mobili, containerizzati.
11 Ricerche di mercato nel settore dell'agricoltura e nel settore
industriale per l'impiego di materie prime-seconde,
di prodotti di
recupero e di fertilizzanti.
12 Studi, ricerche, sperimentazioni di sistemi innovativi.
Fasi dell’ intervento
Le fasi attraverso le quali si realizza l’intervento sono le seguenti:
01. studio di fattibilità
Lo studio di fattibilità rappresenta il primo e
fondamentale passo per lo sviluppo dell’intero progetto, perché soltanto
con questo studio si potranno ottenere gli strumenti tecnici e
finanziari per fare decollare l’iniziativa; Questo studio sarà in
grado di fornirci:
La situazione attuale.
Gli interventi da realizzare.
Le risorse finanziarie necessarie.
Le ricadute sulla comunità.
A seguito dello studio si procede alla:
02. Progettazione del sistema.
03. Inserimento ambientale ed economico del sistema.
04. Collegamento del sistema all’agricoltura e all’industria.
05. Realizzazione di impianti e attrezzature tramite aziende specializzate.
06. Assistenza alla gestione.
07. Assistenza alla commercializzazione.
08. Assistenza all’educazione della popolazione.
09. Assistenza all’informazione.
10. Gestione delle ricadute sul territorio.
Sistemi innovati
Il nostro sistema propone di instaurare un ciclo
virtuoso che mediante preparati naturali e semplici attrezzature,
elimina rifiuti e cattivi odori, producendo fertilizzanti di grande
qualità, che potranno anche venire pellettati e confezionati.
In agrozootecnia prevediamo un trattamento semplificato con salsicciotti
( Apri e scarica schema 1 dal pulsante qui sotto).
Per gli scarti agroalimentri prevediamo un trattamento più sofisticato, sempre con salsicciotti
( Apri e scarica schema 2 dal pulsante qui sotto ).
Oppure utilizzando big bag appositamente riempiti
( Apri e scarica schema 3 dal pulsante qui sotto ).
Per l’industrializzazione del trattamento prevediamo l’uso di appositi container e di altre strutture
( Apri e scarica schema 4 da pulsante qui sotto ).
Riportiamo di seguito uno schema del progetto di
sviluppo tipo di un territorio, all’interno del quale le attività si
autosostengono, senza creare rifiuti.
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